Intervento del nostro Vescovo a TG2000 sul “Responsum” della Congregazione per la Dottrina della Fede

Recentemente la Congregazione per la Dottrina della Fede ha trattato alcuni casi di amministrazione del sacramento del Battesimo nei quali è stata arbitrariamente modificata la formula sacramentale stabilita dalla Chiesa nei libri liturgici.

Per tale motivo, il Dicastero ha preparato “Risposte a quesiti proposti”, con relativa “Nota dottrinale” che ne spiega il contenuto, per richiamare la dottrina circa la validità dei sacramenti connessa alla forma stabilita dalla Chiesa con l’uso delle formule sacramentali approvate, al fine di sottrarre la questione ad interpretazioni e prassi devianti e offrire un chiaro orientamento.

RISPOSTE A QUESITI PROPOSTI

sulla validità del Battesimo conferito con la formula

«Noi ti battezziamo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo»

QUESITI

Primo: È valido il Battesimo conferito con la formula: «Noi ti battezziamo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo»?

Secondo: Coloro per i quali è stato celebrato il Battesimo con la suddetta formula devono essere battezzati in forma assoluta?

RISPOSTE

Al primo: Negativamente.

Al secondo: Affermativamente.

Il Sommo Pontefice Francesco, nel corso dell’Udienza concessa al sottoscritto Cardinale Prefetto, in data 8 giugno 2020, ha approvato queste Risposte e ne ha ordinato la pubblicazione.

Dalla sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, il 24 giugno 2020, nella Solennità della Natività di san Giovanni Battista.

Luis F. Card. Ladaria, S.I.
Prefetto

✠ Giacomo Morandi
Arcivescovo tit. di Cerveteri
Segretario

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Nel suo intervento, Mons. Claudio Maniago afferma che “la risposta della Congregazione per la Dottrina della Fede non deve sorprendere perché è una risposta perentoria ma dice ancora di più quanto in quelle parole venga custodita una verità importante della nostra fede, quella verità che nel rito si sviluppa e diventa vita nuova”. Proseguendo, richiama l’attenzione sul n°22 della Sacrosanctum Concilium: “creatività per animare le nostre liturgie e renderle coinvolgenti e partecipate ma attenzione a ciò che è prezioso e importante e nessuno può appropriarsene”.