La parola del Vescovo

I testi delle omelie tenute da Mons. Vescovo per gli avvicendamenti pastorali in alcune parrocchie della Diocesi.

Dall’omelia di per l’inizio di ministero del parroco don Giuseppe Bernalda nella parrocchia di Gesù Risorto

Ginosa 6 settembre 2013

 

‘Il sacerdote che esce poco da sé, che unge poco – invece di essere mediatore, diventa a poco a poco un intermediario, un gestore. Tutti conosciamo la differenza: l’intermediario e il gestore ‘hanno già la loro paga’ e siccome non mettono in gioco la propria pelle e il proprio cuore, non ricevono un ringraziamento affettuoso, che nasce dal cuore. Da qui deriva precisamente l’insoddisfazione di alcuni, che finiscono per essere tristi, preti tristi, e trasformati in una sorta di collezionisti di antichità oppure di novità, invece di essere pastori con ‘l’odore delle pecore’. Questo io vi chiedo: siate pastori con ‘l’odore delle pecore’. Che si senta quell’odore! È vero che la cosiddetta crisi di identità sacerdotale ci minaccia tutti e si somma ad una crisi di civiltà; però, se sappiamo infrangere la sua onda, noi potremo prendere il largo nel nome del Signore e gettare le reti. È bene che la realtà stessa ci porti ad andare là dove ciò che siamo per grazia appare chiaramente come pura grazia, in questo mare del mondo attuale, dove vale solo l’unzione – e non la funzione -, e risultano feconde le reti gettate unicamente nel nome di Colui del quale noi ci siamo fidati: Gesù’. Il mio augurio è che tu possa fare leva sempre sulla grazia dell’ordinazione sacerdotale che hai ricevuto.


Dall’omelia di Mons. Vescovo per l’inizio di ministero del parroco don Francesco ZITO nella parrocchia di San Nicola

Palagiano 7 settembre 2013


Il Vangelo di oggi è esigente: all’amore di Gesù bisogna rispondere con un amore che supera ogni altro umano affetto e interesse. Altrimenti si fanno strada le critiche secondo cui il Cristianesimo sarebbe ‘noioso, falso e irrilevante’. Uno scrittore anglicano racconta: ‘Ci sono molte persone del nostro tempo che non ne sanno molto su Gesù Cristo o su quello che ha fatto, e sul cristianesimo. – Il cristianesimo non è affatto noioso, non è falso e non è irrilevante. Al contrario, è entusiasmante, è vero ed è rilevante. Gesù disse: ‘Io sono la via, la verità e la vita’ (Gv 14,6). Se aveva ragione, e io credo l’avesse, allora non può esserci niente di più importante in questa vita che la nostra risposta a lui’.

 Proprio così. Se uno ama Gesù più di tutto e rinuncia a tutti i suoi averi, giunge alla piena felicità, quella propria dei veri discepoli. È totalmente trasformato e riempito da Lui. La semplice presenza di simili cristiani smentisce ogni tipo di accusa contro il cristianesimo. Ecco il compito del Parroco e della parrocchia: portare la felicità dell’essere discepoli di Cristo.


 

Dall’omelia di Mons. Vescovo per la partenza di Sr Francesca Perone nella parrocchia di San Martino

Ginosa 1 settembre 2013


 

 

Attraverso la missione della Chiesa Dio continua a preparare una casa al povero. Sin dai missionari di cui parla il Vangelo. In questa lunga catena missionaria s’inserisce Suor Francesca, che in sette anni si è resa disponibile a Dio per costruire una ‘casa’ per il povero qui tra noi, a Ginosa. Ella non ha costruito da sola: non si contano i suoi collaboratori umani, credenti e non, noti e sconosciuti. Noi tutti crediamo che – dopo di lei – altri continueranno il suo lavoro: quello, cioè, di collaborare con Dio nel preparare una casa per il povero, nel fare della Chiesa e della società ginosine una dimora a misura di uomini e donne che portano l’immagine e la somiglianza di Dio. Suor Francesca parte per il Brasile: lì continuerà questa collaborazione con Dio e con la Chiesa locale. Noi l’accompagniamo con la preghiera e gli aiuti materiali. Ma soprattutto facendo nostro il suo esempio, continuando il suo lavoro a Ginosa e in Diocesi.