Accesso alla chiese al mattino, Sacramenti dell'iniziazione cristiana e feste patronali #chiciseparera

Lettera del Vescovo Claudio alla comunità diocesana

Mons. Maniago: "almeno fino al 3 maggio non potremo ancora vivere le celebrazioni liturgiche comunitarie e dovremo valorizzare e curare la preghiera a casa sia personale che familiare"

Dopo le festività pasquali, il nostro Vescovo consegna una nuova lettera alla comunità diocesana per vivere con fiducia e speranza il tempo di Pasqua.

 

Castellaneta, 19 aprile 2020

Carissimi,

è finita la quaresima che ci ha condotto a vivere la Pasqua in un modo certo particolare, vista l’emergenza che stiamo vivendo, ma certamente reale perché è il Signore che nel suo amore fedele, anche quest’anno ha desiderato celebrare la sua Pasqua con noi. Con questa certezza nel cuore siamo chiamati ora a vivere il tempo pasquale che è tempo di manifestazione della vita nuova che il Risorto dona ai suoi discepoli fedeli.

La Pasqua infatti getta una luce importante sulla nostra vita e quindi anche su questo momento storico segnato dalla pandemia del coronavirus, aiutandoci a capire che anche un tempo di sofferenza e afflizione, può rivelarsi un’occasione preziosa di riflessione e ritorno a ciò che è essenziale nella nostra vita, per aiutarci a cambiare anche ciò che abbiamo sempre pensato fosse immutabile. Davvero dovremmo uscire da questa situazione rinnovati, così da convertire il nostro modo di vivere nella Chiesa e nel mondo. Lasciamoci docilmente condurre dal Signore sulla via della risurrezione, per essere così in grado di affrontare con speranza i tempi duri che ancora ci aspettano.

Per ora il nostro cammino è ancora segnato dalle limitazioni che ci vengono imposte per motivi di salute pubblica e quindi almeno fino al 3 maggio non potremo ancora vivere le celebrazioni liturgiche comunitarie e dovremo valorizzare e curare la preghiera a casa sia personale che familiare, nutrendola con abbondanza di Parola di Dio e confidando nel sostegno dei nostri sacerdoti che pregano e celebrano l’Eucaristia per noi, anche se a porte chiuse.

Potremo invece accedere alle nostre chiese che al mattino resteranno aperte per la preghiera personale, sempre nel rispetto delle ormai note norme di sicurezza (visitare la chiesa più vicina, mascherina, guanti, distanza di un metro..).

I sacramenti dell’iniziazione cristiana che normalmente si celebravano in questi mesi (battesimi, cresime e “prime comunioni”), come anche le prime confessioni, sono rinviate ad altra data che verrà stabilita appena saranno chiare le disposizioni governative per i prossimi mesi.

Anche le feste patronali, per evidenti motivi di opportunità (rispetto per il dolore di tante famiglie, la generale situazione di difficoltà economica), si limiteranno alla parte più importante, cioè alle sole celebrazioni liturgiche, secondo le disposizioni indicate al momento. Questo vale per questi prossimi mesi, ma prevedendo un lungo tempo di precarietà economica per la nostra gente, tale disposizione sarà rispettata almeno fino al termine di questo anno 2020.

Carissimi, vi invito a vivere questi condizionamenti con atteggiamento docile e responsabile, consapevoli della gravità di questa epidemia che, se apparentemente sembra solo sfiorare le nostre terre, rimane estremamente pericolosa e temibile.

Per questo non cessiamo di affidarci alla protezione di Maria, affidando alle sue cure materne in particolare coloro che anche nella nostra Diocesi sono stati colpiti da questo terribile contagio.

In comunione di preghiera , vi benedico di cuore,

 

+ Claudio, vostro vescovo