Lettera del Vescovo per l’inizio del nuovo anno pastorale

Mons. Maniago: "siamo consapevoli che l’impegno pastorale nelle nostre comunità deve “cambiare marcia”

“È da notare che quando il Signore manda uno a predicare,

lo chiama col nome di sentinella.

La sentinella infatti sta sempre su un luogo elevato,

per poter scorgere da lontano qualunque cosa stia per accadere.

Chiunque è posto come sentinella del popolo

deve stare in alto con la sua vita,

per poter giovare con la sua preveggenza.”

(s. Gregorio Magno)

 

Carissimi presbiteri e diaconi,

con l’inizio di questo mese di settembre siamo consapevoli che l’impegno pastorale nelle nostre comunità deve “cambiare marcia”. In questa estate non è stato possibile svolgere le normali attività, ma sono molto contento perchè ho potuto constatare di persona come molte parrocchie si siano impegnate lo stesso con fantasia, creatività e tanta passione, perchè la vita comunitaria potesse dare dei segnali di ripresa dopo la forzata chiusura di tutte le attività, soprattutto verso i ragazzi, gli adolescenti e i loro genitori. Ora tutti dobbiamo riprendere il cammino con decisione e responsabilità: sacerdoti, diaconi, religiosi/se, catechisti e fedeli tutti. Quella responsabilità su cui abbiamo riflettuto nella lettera che ho scritto alla Diocesi nella Pentecoste del 2019 e che scaturisce dal nostro essere battezzati: dobbiamo sentire la chiamata del Signore che oggi invita tutti a uscire da questa situazione di “stallo” per riprendere il cammino.

Il contesto generale certamente è complesso, ancora fortemente incerto e con pochi punti di riferimento: le persone alternano spavalderia irresponsabile a rabbiosa paura di contagio, molti sono smarriti e vivono nella paura, altri sono scettici e invitano con superficialità a non farsi condizionare. “Niente sarà più come prima…” quante volte abbiamo sentito ripetere questa affermazione soprattutto nei primi tempi della pandemia, probabilmente perchè questo era il desiderio più profondo del nostro cuore che nei momenti difficili si “confessa”. Espressione che si è andata ad affievolire a tal punto che oggi è praticamente sparita sia nei discorsi ufficiali che in quelli della strada, perchè la speranza che da questa situazione di sofferenza e di travaglio che coinvolge il mondo intero possa uscire una umanità rinnovata nelle persone, nelle istituzioni, nelle relazioni…, si scontra con una realtà che prepotentemente si vuole riproporre in tutta la sua “normalità” di egoismo, di individualismo, di bassi interessi e di mediocrità.

Quando Papa Francesco ha pregato in quell’indimenticabile 27 marzo davanti a S. Pietro, la piazza sembrava vuota, ma tutti abbiamo percepito che lì era presente tutta l’umanità sofferente e smarrita; oggi il Papa cerca instancabilmente di aprire gli occhi del mondo sulla straordinarietà di questo momento storico e sull’importanza di viverlo insieme per guarire il mondo che soffre di gravi malattie, la piazza dei suoi uditori sembra sempre più deserta…“su questo ti sentiremo un’altra volta” (Atti 17,32) sembra essere la risposta ai suoi incalzanti richiami.

Ma noi, discepoli del Signore, pur consapevoli delle nostre debolezze e delle nostre povertà, rincuorati e richiamati dalla Parola del Signore e dal provvidenziale Magistero del Papa, vogliamo rispondere con fiducia alla sua chiamata e con umiltà e generosità, ci vogliamo impegnare perchè le nostre comunità risplendano anche in questo tempo tormentato, come luoghi di comunione e di fraternità, luoghi di accoglienza e di carità, luoghi della presenza del Signore nella sua Parola e nei santi Segni.

Siamo certi che non sarà una ripresa “normale”, ma questo non ci deve spaventare nè deve inibire le nostre attività: la fantasia e la creatività che dobbiamo invocare con frequenza dallo Spirito Santo saranno la nostra forza e, pur nel rispetto di tutti i “condizionamenti” richiesti, ci aiuteranno ad affrontare fiduciosi la complessità di questo tempo.

Un momento di cui sono grato al Signore e a voi, è stato l’incontro che abbiamo fatto nelle vicarie, dove ci siamo confrontati su alcuni punti della pastorale. Ho fatto tesoro di quanto ci siamo detti e da queste riflessioni scaturiranno anche alcune decisioni per il cammino pastorale della nostra Diocesi.

Intanto, come abbiamo già stabilito, in questo mese di settembre devono riprendere (o continuare) i momenti di incontro con ragazzi e genitori dei sacramenti dell’Iniziazione per poi celebrare preferibilmente dal mese di ottobre, “prime comunioni” e cresime (sempre nel rispetto delle norme: piccoli gruppi, distanziamento, mascherine…). Saranno utili al riguardo le indicazioni che ci vengono dalla CEI (https://giuridico.chiesacattolica.it/linee-orientative-per-la-ripresa-della-catechesi/ ) e che già don Vito ci ha fatto avere e ha trasmesso anche ai catechisti. Vi invito inoltre, se non lo avete già fatto, a comunicare il programma delle celebrazioni a tutta la parrocchia in modo da coinvolgere, oltre alle famiglie interessate, tutta la comunità se non nella partecipazione fisica, penalizzata dalle regole/COVID, senz’altro in quella spirituale. In particolare per quanto riguarda le cresime, come già annunciato, fino alla fine di questo 2020 darò la delega ai parroci: quindi una volta stabiliti date e orari, fateli avere in Curia (ufficio di don Mauro) in modo che si possano preparare i rispettivi decreti.

Questi sono gli impegni che, insieme alla ripresa dei battesimi e matrimoni, alla visita ordinaria ai malati e ovviamente alle esequie, ci vedranno occupati in questi primi mesi del nuovo anno pastorale. Sarà nostra cura dare il giusto spessore evangelico a questi momenti della vita delle nostre comunità, con pazienza e rinnovato entusiasmo pastorale.  Prima dell’Avvento ho intenzione di promuovere un’assemblea diocesana dove individueremo alcune linee per proseguire il cammino pastorale, cercando di imprimere una piccola ma concreta svolta al nostro cammino di iniziazione cristiana e non solo. Ovviamente comunicheremo appena possibile i dettagli.

Intanto per noi sacerdoti e diaconi riprenderà il cammino di formazione permanente, che quest’anno sarà guidato dalla pubblicazione della nuova traduzione del Messale che presto sarà nelle nostre parrocchie. Ci ritroveremo straordinariamente già in settembre per ascoltare una presentazione accurata di questa nuova edizione del Messale italiano: venerdì 25 presso il centro pastorale “Lumen Gentium” a cominciare dalle ore 9,30, sarà con noi don Franco Magnani, già direttore dell’Ufficio Liturgico Nazionale che nell’ultima fase di questo lungo lavoro ha coordinato i lavori.

Infine vi comunico che in questi giorni, don Giovanni Nigro lascia l’incarico di Segretario del Vescovo e gli subentra don Domenico Pinto, che svolgerà questo servizio rimanendo vicario parrocchiale a Mottola. A don Giovanni va la mia gratitudine per quello che ha fatto per me e per la Diocesi in questi due anni di servizio e con voi auguro buon lavoro al nuovo segretario.

Maria Santissima e i nostri Santi Patroni ci sostengano e ci aiutino a essere sentinelle come ci vuole il Signore e a giovare al popolo che Egli tanto ama.

Benedico di cuore voi e le vostre comunità

                                                                                              + Claudio, vostro vescovo

 

Castellaneta 3 settembre 2020

S. Gregorio Magno

 

 

Per ulteriori informazioni si può consultare il link dell’Ufficio giuridico della CEI:

Linee orientative per la ripresa della catechesi