Il presule ha inviato una breve nota ai presbiteri e ai diaconi per incoraggiare a "continuare senza abbassare la guardia e, anzi, rinnovando il nostro impegno per animare come sarà possibile la vita delle nostre comunità"

Nota del Vescovo Claudio al clero diocesano

Mons. Maniago: "in questo contesto complesso e per molti aspetti preoccupante, noi per primi siamo chiamati ancora di piú ad essere strumenti di fiducia e di speranza".

Tutti siamo certamente deboli,
ma il Signore Dio mette a nostra disposizione mezzi tali che,
se lo vogliamo, possiamo far molto.
(San Carlo Borromeo)

 

Carissimi presbiteri e diaconi,

vi raggiungo con questa breve nota nel momento in cui la seconda ondata della pandemia che affligge il nostro paese sembra aver raggiunto il suo apice con tutto il suo carico di smarrimento, paura e rabbia che serpeggia in mezzo alla gente. Sono tante le persone contagiate anche fra i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose e anche fra i giovani, ormai non più risparmiati dalla rapida diffusione del Covid19; molti, soprattutto fra le persone più anziane e fragili, soffrono anche gravemente i sintomi della malattia e sono ancora tanti i decessi che come sempre avvengono nella “solitudine” degli ospedali. Dobbiamo ricordare incessantemente al Signore tutte le vittime del virus e anche chi quotidianamente è chiamato a combatterlo stando vicino a chi soffre. In particolare, vi chiedo di pregare per il Presidente della CEI, il Cardinale Gualtiero Bassetti che, colpito dal virus, vive il suo momento di prova in terapia intensiva: il Signore lo restituisca al più presto al suo prezioso servizio alla Chiesa in Italia.

Le disposizioni governative e regionali cercano di contrastare il diffondersi del virus e insieme di attenuare i problemi di carattere sociale che ne scaturiscono e che stanno mettendo in ginocchio il sistema produttivo del nostro paese, con conseguenze particolarmente accentuate nel nostro Sud. La chiusura a singhiozzo delle scuole mette in forte sofferenza la vita dei ragazzi e sovraccarica di ulteriori problemi la situazione dei loro genitori.

In questo contesto complesso e per molti aspetti preoccupante, noi per primi con le nostre comunità siamo chiamati ancora di più a essere strumenti di fiducia e di speranza e a vivere responsabilmente questo tempo di prova, senza perdere di vista ciò che è essenziale e dà senso alla nostra vita. Già abbiamo affrontato con responsabilità il momento della riapertura al culto delle nostre chiese e la ripresa dell’attività pastorale con le preparazione e la celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione, i matrimoni e le altre celebrazioni consentite, sempre nel rispetto delle disposizioni stabilite col governo e secondo alcuni orientamenti che ci siamo dati in Diocesi. Sono grato a tutti voi per la cura e l’attenzione con cui avete condotto questa fase insieme con i vostri collaboratori.

Ora si tratta di continuare senza abbassare la guardia e, anzi, rinnovando il nostro impegno per animare come sarà possibile la vita delle nostre comunità dopo questo ulteriore inasprirsi delle disposizioni governative.

Per quanto riguarda le disposizioni per i luoghi di culto, i recenti DPCM non portano novità, quindi vi invito, nel rigoroso rispetto delle norme già stabilite (1 ), di non rinunciare alla vita liturgica delle comunità e anzi di curare soprattutto la celebrazione dell’Eucaristia domenicale perché sia sempre esperienza viva della presenza sanante del Signore.

Vi chiedo anche di mantenere alto l’impegno sul fronte caritativo, soprattutto verso i poveri e i malati, con prudenza e modalità tali da evitare contatti e quindi contagi, ma che siano in grado di non lasciare solo nessuno in questo momento.

Per quanto riguarda i momenti formativi, vi ricordo che nella nostra assemblea diocesana ci siamo dati l’Avvento come tempo di inizio dei percorsi catechistici, in particolare dell’Iniziazione Cristiana e in vista dell’inizio del nuovo anno liturgico vi invierò, come già detto all’assemblea, una lettera con alcuni orientamenti. Il mese che abbiamo davanti però sia occasione per mantenere un qualche legame con i fanciulli e i ragazzi, certamente usando i social come ormai abbiamo imparato a fare, ma – quando possibile – anche in presenza, proponendo incontri sporadici tenendo conto delle nostre strutture e della disponibilità delle persone e soprattutto delle regole che ben conosciamo.

Tutto ciò va accompagnato dalla ricerca di farci presenti alle persone, con una parola, un messaggio telefonico o altro secondo quanto la fantasia ci ispira, perché si senta la voce della Chiesa come realtà vicina e che dona speranza.

Ancora vi invito alla preghiera incessante e anche alla penitenza, per chiedere il dono della Sua presenza, la grazia della guarigione da questa pandemia e la pace nei cuori.

 

+ Claudio, vostro vescovo

Castellaneta, 4 novembre
Memoria di S. Carlo Borromeo

 

(1) Tra queste, a titolo esemplificativo: guanti non obbligatori per il ministro della Comunione che però deve igienizzarsi accuratamente le mani; celebrazione delle Cresime assicurando il rispetto delle indicazioni sanitarie (in questa fase l’unzione può essere fatta usando un batuffolo di cotone o una salvietta per ogni cresimando), la stessa attenzione vale per le unzioni battesimali e per il sacramento dell’Unzione dei malati; reintroduzione dei cori e cantori, i cui componenti dovranno mantenere una distanza interpersonale laterale di almeno 1 metro e almeno 2 metri tra le eventuali file del coro e dagli altri soggetti presenti (tali distanze possono essere ridotte solo ricorrendo a barriere fisiche, anche mobili, adeguate a prevenire il contagio tramite droplet. L’eventuale interazione tra cantori e fedeli deve garantire il rispetto delle raccomandazioni igienico-comportamentali ed in particolare il distanziamento di almeno 2 metri); durante la celebrazione del matrimonio gli sposi possono non indossare la mascherina; durante lo svolgimento delle funzioni religiose, non sono tenuti all’obbligo del distanziamento interpersonale i componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi/congiunti, parenti con stabile frequentazione; persone, non legate da vincolo di parentela, di affinità o di coniugio, che condividono abitualmente gli stessi luoghi dove svolgono vita sociale in comune.

 

 

ALLEGATO

Carissimi,

vi allego l’elenco di alcune nomine a cui ho provveduto in questi giorni: si tratta di alcuni nuovi incarichi che ho affidato ad alcuni di voi e del rinnovo di altri per continuare insieme a servire la nostra Diocesi in questi tempi particolari ma sicuramente da vivere con passione nella sequela del Signore.

1. don Decio TUCCI, Cappellano del Cimitero di Laterza in sostituzione di don Antonio Rizzi
2. don Fernando BALESTRA, parroco di Gesù Bambino (senza immissione)
3. don Michele BIANCO, direttore diocesano dell’Apostolato della Preghiera
4. don Domenico GIACOVELLI, cancelliere della Cancelleria Vescovile (rinnovo)
5. don Mauro RANALDI, notaio della Cancelleria Vescovile (rinnovo)
6. don Vito MIGNOZZI, direttore Ufficio Catechistico Diocesano (rinnovo)
7. don Luigi CONTE, direttore Ufficio Liturgico Diocesano (rinnovo)
8. don Giuseppe BERNALDA, direttore Caritas Diocesana (rinnovo)
9. dott. Andrea STENDARDI, vicedirettore della Caritas Diocesana (rinnovo)
10. don Oronzo MARRAFFA, direttore Ufficio Diocesano Comunicazioni Sociali (rinnovo)
11. don Antonio FAVALE, direttore Ufficio Diocesano Ecumenismo e Dialogo (rinnovo)
12. don Pietro BALZELLO, direttore Ufficio Diocesano Pastorale della Salute (rinnovo)
13. don Pietro BALZELLO, cappellano dell’Ospedale “S.Pio” di Castellaneta (rinnovo)
14. don Dino MELLONE, assistente diocesano dell’UNITALSI (rinnovo)
15. don Francesco ZITO, direttore Ufficio Missionario Diocesano (rinnovo)
16. don Mauro RANALDI, vicario foraneo della vicarìa di Castellaneta
17. don Cataldo LETIZIA, incaricato per le celebrazioni del Vescovo (rinnovo)
18. don Domenico GIACOVELLI, vicario foraneo della vicarìa di Laterza
19. don Sario CHIARELLI, vicario foraneo della vicarìa di Mottola (rinnovo)
20. don Antonio FAVALE, vicario foraneo della Zona Costiera (rinnovo)
21. don Franco ALFARANO, collaboratore al Santuario “Mater Domini” a Laterza
22. don Franco ALFARANO, cappellano dell’OSMAIRM di Laterza