Quest’anno dedicheremo il periodo forte quaresimale al tema del contrasto all’usura, all’azzardo e alle ludopatie.

Quaresima di Carità: a sostegno delle vittime di usura, azzardo e ludopatie

Per troppo tempo l'Usura non è stata percepita come un pericolo sociale

Quaresima di Carità è la proposta della Caritas Diocesana di Castellaneta per il tempo quaresimale.  Alle comunità parrocchiali viene proposto di vivere nella generosità il tempo penitenziale che ci prepara alla Pasqua chiedendoci la conversione del cuore verso Dio e verso i fratelli.

Quest’anno dedicheremo il periodo forte quaresimale al tema del contrasto all’Usura, all’Azzardo e alle Ludopatie. Le collette raccolte serviranno a potenziare gli interventi attivati in Diocesi e collegati con la Fondazione Antiusura SS. Medici e San Nicola di Bari.

Per troppo tempo l’Usura non è stata percepita come un pericolo sociale. Questo atteggiamento risale al tempo in cui l’usura era esercitata dal “cravattaro” di quartiere, che svolgeva la propria attività in un ambito ristretto. Negli ultimi anni, però, a questa tradizionale attività si è affiancata quella di organizzazioni che, agendo attraverso cosiddetti “indispensabili” (commercianti, commercialisti, professionisti) concedono prestiti sia ai singoli e alle famiglie, sia a tante piccole e piccolissime aziende in difficoltà finanziarie.

La maggior parte dei casi di usura continua a rimanere sommersa perché le caratteristiche di questa pratica sono la solitudine, l’isolamento, la riservatezza, la non condivisione del problema vissuti da chi ne cade vittima. Questo fenomeno si spiega non tanto con la “paura” di chi subisce l’usura (l’esperienza dimostra che chi ha deciso di denunciare l’usuraio, solo molto raramente ha subito conseguenze per la propria sicurezza personale): quando violenza c’è stata, si è avuta quasi sempre all’interno del rapporto d’usura.

In realtà, ciò che pesa in modo decisivo sul rapporto fra usurato e usuraio è la convinzione della vittima di non avere comunque alternative alla propria situazione: solo l’usuraio, al momento del bisogno, lo ha “aiutato”; e anche se man mano gli toglie il patrimonio e la serenità, l’usuraio può, comunque, “dargli” ancora qualcosa. Magari ulteriore denaro, in cambio dell’ennesimo assegno che nessun altro più accetta. Si innesca così una spirale perversa che soltanto la vittima può spezzare, denunciando l’usuraio. In questo modo l’usurato riacquista la propria indipendenza. E ricomincia a vivere.

Infine, c’è la nuova frontiera dell’usura, quella gestita dalla criminalità organizzata, che utilizza il prestito usurario per riciclare il denaro ed estendere il proprio controllo sul tessuto economico. Sebbene recente e limitato ad alcune aree del Paese, si tratta, tuttavia, di un fenomeno particolarmente significativo, perché le sue conseguenze mettono ancora di più in pericolo la possibilità di sviluppo e di benessere di una vasta comunità. Collegato con l’usura è il gioco d’azzardo, soprattutto nell’ultimo lustro.

L’azzardo e la Ludopatia sono le delle principali cause di sovrindebitamento anche a usura delle famiglie italiane. La maggior parte delle persone indebitate che si rivolge alla Fondazione Antiusura di Bari è affetto da azzardopatia. Il 2017 è stato l’anno dei record, il consumo di azzardo degli italiani ha superato i 101 miliardi. Le famiglie indebitate con banche e finanziarie ammontano a due milioni. L’azzardo è una fonte di guadagno, una via di fuga dalla realtà e da problematiche concernenti licenziamenti, fallimenti aziendali.

 

«L’usura è un peccato grave: uccide la vita, calpesta la dignità delle persone, è veicolo di corruzione e ostacola il bene comune. Essa indebolisce anche le fondamenta sociali ed economiche di un Paese. Infatti, con tanti poveri, tante famiglie indebitate, tante vittime di gravi reati e tante persone corrotte nessun Paese può programmare una seria ripresa economica né tanto meno sentirsi al sicuro» Papa Francesco.

La Diocesi di Castellaneta ha un accordo di partenariato con la Fondazione Antiusura SS. Medici e San Nicola di Bari; detto accordo si sviluppa su tre percorsi:

  • Un Fondo di garanzia costituito presso la fondazione, integrato con versamenti annuali, a garanzia di prestiti chirografari per singoli e famiglie della diocesi a rischio usura;
  • Un punto di Ascolto diocesano che valuta i casi e li invia in Fondazione per i percorsi di uscita dal rischio usura;
  • Accompagnamento nelle pratiche bancarie e/o finanziarie da attivare per fronteggiare i casi di singoli e famiglie a rischio usura.