Carissimi,
“grazie” per la vostra significativa presenza.
Mentre celebriamo, a livello diocesano, il Giubileo della Speranza per il mondo della scuola, la Chiesa universale, a Roma – in Vaticano – sta vivendo il Giubileo del Mondo educativo, iniziato lo scorso 27 ottobre. Proprio questa mattina, Papa Leone XIV ha incontrato in Udienza gli Studenti, invitandoli – ricordando la figura di San Pier Giorgio Frassati, canonizzato in quest’anno giubilare – «a tendere costantemente “verso l’alto”, accendendo il faro della speranza nelle ore buie della storia» e, soprattutto, a rendersi «generazione plus», così da essere ricordati per la marcia in più che sapranno donare alla Chiesa e al mondo».
In questo momento sento forte il desiderio di condividere con voi un pensiero semplice, che nasce proprio dal guardare la vita di ogni ragazzo e ragazza.
Ogni mattina, tanti di voi sono obbligati ad alzarsi molto presto per essere a scuola, forse ancor prima che i vostri genitori o gli adulti inizino a lavorare.
Restate in classe per molte ore, e poi, a casa continuate a studiare, a prepararvi, a costruire il vostro futuro.
In certi periodi dell’anno scolastico vi è chiesto di ritornare a scuola anche nel pomeriggio, per attività, laboratori o incontri.
E, nonostante tutto questo, trovate comunque il tempo per lo sport, la musica, le passioni, gli amici.
In tutto questo io intravedo una grande segno di speranza. Perché nelle vostre fatiche, nel vostro impegno quotidiano, c’è già il segno di un mondo nuovo che sta nascendo.
La scuola è uno dei luoghi più concreti in cui la speranza prende forma: attraverso l’arte dell’apprendere, del crescere insieme, del costruire relazioni autentiche, imparando a guardare la realtà con fiducia.
Papa Leone XIV, nella sua prima Lettera apostolica Disegnare nuove mappe di speranza – consegnataci appena due giorni fa, il 28 ottobre 2025 – ci ricorda che «l’educazione ha il compito di ricostruire fiducia in un mondo segnato da conflitti e paure, ricordando che siamo figli e non orfani: da questa coscienza nasce la fraternità» (n. 4.3).
E questo, allora, anche il mio augurio per tutti voi: che la scuola continui a essere una casa di fiducia, dove si impara non solo l’arte del sapere, ma ci si educa a sperare con «una passione che si rinnova perché manifesta la promessa che vediamo nel futuro dell’umanità» (Ivi, 3.2); a credere che ciascuno potrà offrire il proprio contributo per rendere il mondo più giusto, più umano e più vero.
Che la speranza, allora, diventi il filo che unisce il vostro studio, la vostra amicizia, i vostri sogni.
E che, in ogni nuovo giorno di scuola, possiate scoprire un frammento del grande disegno che Dio ha pensato per ciascuno di voi.
Un sincero grazie a tutti coloro che questa sera sono intervenuti: ad iniziare dalla professoressa Marianna Galli, dirigente di questo Istituto Comprensivo che ci ospita, e dal Ing. Vito Parisi, sindaco di questa comunità ginosina.
Un ringraziamento particolare anche a don Michele Marco Quaranta, direttore dell’Ufficio scuola della Diocesi, e a don Giovanni Nigro, referente diocesano per l’Anno Giubilare, che, unendo le forze, hanno ideato questo evento di gioia, di grazia e di speranza.
Papa Leone, nel suo discorso di questa mattina, ha ricordato ai giovani studenti tre sfide fondamentali che sono al cuore del Patto Educativo Globale, lanciato da Papa Francesco cinque anni fa: un’alleanza educativa tra scuola, famiglia, Chiesa e istituzioni civili, per accompagnare i giovani verso una fraternità universale.
Le tre sfide – che vengono proprio dai giovani – sono queste:
- Educare alla vita interiore,
per riconoscere la propria identità e il senso profondo dell’esistenza;
- Educare al digitale,
per evitare che sia un algoritmo a scrivere la storia della nostra vita;
- Educare alla pace,
una pace “disarmata e disarmante”,
capace di generare uguaglianza e crescita per tutti.
Concludendo il suo intervento, Papa Leone ha consegnato ai giovani un pensiero che desidero diventi anche per noi, questa sera, un testamento di speranza:
«il vostro sguardo non sia rivolto alle stelle cadenti, cui si affidano desideri fragili. Guardate ancora più verso l’alto, verso Gesù Cristo, “il sole di giustizia” (cfr Lc 1,78), che vi guiderà sempre nei sentieri della vita» (Leone XIV, Incontro con gli studenti in occasione del Giubileo del mondo educativo, 30 ottobre 2025).
Buon cammino!
E che la speranza continui a illuminare le nostre scuole, le nostre famiglie, le nostre comunità, e soprattutto i vostri “giovani” cuori.
+ Sabino Iannuzzi

