Messaggio natalizio di Mons. Sabino Iannuzzi a tutti gli studenti e le studentesse delle scuole della Diocesi

Pace in terra agli uomini amati di buona volontà, cantano gli Angeli nella Santa Notte di Natale.

Quest’anno, tuttavia, a motivo della guerra che imperversa in terra d’Ucraina e in tante parti del mondo, il boato delle armi, con il loro micidiale canto di morte, sovrasta la soavità delle melodiche canzoni natalizie.

Eppure, cari ragazzi e ragazze, il miracolo della pace in tempo di guerra, a Natale, è sempre possibile e la storia ce ne ha dato una suggestiva testimonianza che mi piace restituire al cuore di ognuno di voi, quale augurio di pace.

Era la notte della Vigilia di Natale del 1914, una gelida notte di dicembre piena di nebbia, ed era in corso la Prima Guerra mondiale. Giovani soldati inglesi e tedeschi si combattevano rintanati in due trincee separate da un filo spinato piantato su una striscia di terra minata da trappole e ordigni bellici mortiferi. Il sordo silenzio di quella notte, tutto d’un tratto, fu rotto dal canto, strozzato nel pianto, di un soldato tedesco ferito: cantava le parole di un famoso testo di Natale “Stille Nacht” o “Astro del Ciel”. Contestualmente, dal villaggio più vicino a quel campo di battaglia giungeva il suono dei rintocchi delle campane di una Chiesa di campagna, che intonavano il “Gloria”, il canto di pace intonato dagli stessi Angeli sulla grotta di Betlemme. In quel momento anche i soldati del fronte inglese intonarono la stessa melodia, a cui faceva eco quella dei tedeschi.

La cronaca narra che il canto da entrambe le parti durò un’ora; poi un soldato inglese gridò forte: “E’ Natale, fratelli!”. Un giovanissimo soldato tedesco con gran coraggio, sventolando con la mano un fazzoletto bianco bagnato delle sue lacrime e del sangue delle ferite, uscì dalla trincea, attraversò la terra spinata e minata e scese disarmato in quella inglese. Altri commilitoni lo seguirono, con le mani in tasca, per dimostrare che erano disarmati. “Io sono un cristiano e lo siete anche voi. Perché mai combattiamo?”, chiese.

Stettero insieme nell’unica trincea, cantando e condividendo i pochi viveri; poi con degli stracci fecero una palla e giocarono a calcio e si divertirono come bambini.

Nell’alba limpida e fredda del giorno di Natale non ci fu nessuna sparatoria e nessun uomo perse la vita. Regnava la pace!

“Uno spirito più forte dell’odio della guerra era all’opera in quella Notte Santa”, telegrafò alla sua redazione un cronista inglese. Ma i comandanti di entrambe le parti non approvarono e punirono duramente quei soldati e condannarono il loro gesto di pace. E la guerra continuò…

Se invece gli uomini avessero potuto obbedire al loro intimo desiderio di amicizia e di pace, se la tregua natalizia non fosse stata bruscamente repressa, sarebbero stati salvati 9 milioni di giovani.

Un soldato inglese, che aveva preso parte a quella memorabile tregua, morì nel suo letto a Londra all’età di 85 anni. Fino alla fine dei suoi giorni appena sentiva le note di “Stille Nacht”, le lacrime sgorgavano abbondanti dagli occhi e gli rigavano le guance, ricordando gli amici tedeschi che aveva avuto in quel giorno di Natale del 1914 e che, per quanto ne sapeva, aveva poi ucciso nei giorni che seguirono.

Cari ragazzi e ragazze, in questo Natale vi chiedo di pregare e di cantare forte e tutti insieme la Pace, perché possa giungere anche al cuore di chi detiene le sorti della Terra.

La potenza dell’amore di Dio pieghi la durezza dell’uomo e, in un mondo lacerato da lotte e discordie, guerre e divisioni, lo renda disponibile alla riconciliazione.

Nella notte di Natale vi chiedo di unirvi alla mia preghiera, a quella di tutti i miei sacerdoti e delle comunità cristiane che, riuniti in preghiera nelle Chiese della nostra Diocesi, celebreranno la nascita del Salvatore, perché lo Spirito Santo agisca nell’intimo dei cuori, i nemici si aprano al dialogo, gli avversari si stringano la mano e i popoli, le religioni e le culture, si incontrino nella concordia.

Solo così daremo gloria a Dio nei cieli e assisteremo alla nascita di una nuova umanità, nella cui prospettiva sognare e investire tutto il vostro futuro.

Auguri di Buon Natale a voi tutti e alle vostre famiglie, così come quanti curano la vostra istruttiva e significativa formazione.

 

Castellaneta, 19 dicembre 2022

 

+ Sabino IANNUZZI
Vescovo