Omelia di Mons. Sabino Iannuzzi durante la Santa Messa per l’inizio del ministero pastorale di Amministratore parrocchiale di don Franco Alfarano

Carissimi fratelli e sorelle,

oggi la nostra comunità di San Basilio vive un momento di grazia particolare: celebriamo la festa dell’Esaltazione della Santa Croce e, nello stesso tempo, accogliamo con gioia l’inizio del ministero pastorale di don Franco Alfarano come Ammi-nistratore parrocchiale e nuovo pastore.

Un cordiale saluto: va anzitutto a mons. Renzo Di Fonzo, Vicario generale, che in questi anni ha guidato questa comunità come Amministratore parrocchiale e lo ha fatto con generosità e dedizione, dividendosi tra non pochi altri impegni pastorali; ai sacerdoti presenti con il diacono Filippo D’Elia, e a tutti voi, fedeli di San Basilio. Un pensiero grato anche ai familiari e agli amici di don Franco che oggi condividono con noi questa festa.

Le letture, appena proclamate, ci hanno guidato a contemplare la Croce, cuore della nostra fede.

Nella prima lettura (Nm 21, 4b-9) il popolo d’Israele, ferito dai serpenti velenosi, trova salvezza nel guardare al serpente di bronzo innalzato da Mosè.

È una pagina antica, ma ancora viva, di particolare attualità: quante volte anche noi, nel cammino quotidiano, sperimentiamo prove, autentici “veleni” di scoraggiamento, ferite di peccato, momenti di smarrimento. Eppure, Dio non ci abbandona: ci offre un segno di guarigione, un rimedio di vita.

Quel serpente innalzato era profezia della Croce di Cristo: chi guarda a Lui trova perdono, forza e speranza.

Con questo stesso intento il salmista (Sal 77) ci ha ricordato: «Non dimenticate le opere del Signore!».

Sì, fratelli e sorelle, non dimentichiamo che Dio ha trasformato un patibolo di dolore in sorgente di salvezza; tanto è vero che San Paolo (Fil 2,6-11) ci insegna: che “dall’abbassamento nasce l’esaltazione”; che “dalla morte fiorisce la vita”.

Non a caso Gesù nella pagina del Vangelo ci ha consegnato il cuore dell’annuncio: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16). È sulla Croce Gesù si innalzare come Re d’amore, offrendo a chiunque crede in Lui la vita eterna.

Ecco perché – carissimi fratelli e sorelle – celebrare oggi la festa dell’Esaltazione della Croce diventa per noi una grazia speciale.

È un segno che illumina il ministero di don Franco, che inizia proprio sotto il segno della Croce.

La Croce: è la cattedra da cui Gesù ci ha insegnato l’amore più grande, amandoci Lui fino alla fine (cfr Gv 13,1); è il grembo da cui è nata la Chiesa, comunità dei salvati.

Ogni ministero nella Chiesa scaturisce da lì e conduce lì: infatti, non c’è fecondità senza amore, senza dono di sé, senza sacrificio

Caro don Franco, oggi il Signore ti affida questa comunità di San Basilio.

Ti chiama ad essere pastore sull’esempio di Cristo: non un capo che comanda, ma un servo che ama; non un funzionario, ma un padre che si dona.

Il tuo compito non sarà quello di aggiungere pesi alle persone, ma di portare tra loro il segno vivo dell’amore di Cristo, il segno della sua Croce.

Sarai chiamato ad amare questa comunità con cuore di padre e di fratello: spendendo tempo, energie e vita, stando vicino ai volti concreti, conoscendo le storie di ciascuno, condividendo gioie e fatiche.

San Basilio – lo sappiamo bene – è una comunità rurale, diffusa nelle campagne, tra case, masserie, campi, a contatto con la bellezza del creato, fatta di luoghi aggregativi-ricreativi e del polo industriale.

Ed allora, nell’esercizio del tuo ministero, non potrai limitarti ad attendere soltanto in chiesa: dovrai andare, bussare, incontrare, percorrere strade polverose ed infangate per portare la presenza del Signore Dio nelle famiglie. Troverai anziani da consolare, ammalati da accompagnare, giovani da ascoltare, bambini da accogliere. Nessun luogo sarà troppo lontano per il cuore di Cristo, e nessuna persona sarà dimenticata.

Manifesterai così il segno bello e gioioso di quella Chiesa in uscita, attenta alle periferie, auspicata da Papa Francesco in tutto il suo magistero

Non avere paura di sporcarti le scarpe e di consumarle, ti accorgerai così che nessun luogo è lontano per il cuore di Cristo, e nessuna pecora è da lui dimenticata.

E a voi, cari fedeli, oggi è consegnato un nuovo pastore: accoglietelo con fiducia e con affetto!

Don Franco viene per servire, non per essere servito; ma la sua missione sarà tanto più feconda quanto più voi lo accompagnerete con preghiera, la collaborazione e la stima.

Costruite insieme la comunità, custodendo la comunione fraterna, partecipando con corresponsabilità alla vita parrocchiale: liturgia, catechesi, carità, momenti di festa.

Collaborate con semplicità, custodendo il tesoro di vicinanza che distingue le vostre famiglie.

Fate sì che la parrocchia di San Basilio continui ad essere una casa accogliente, dove chi entra trova non solo porte aperte, ma volti sorridenti e mani che servono.

La Croce, infine, fratelli e sorelle, non è solo segno di amore e di speranza: è anche segno di profezia. In un mondo che spesso insegue potere e successo, la Croce ci ricorda che la vera grandezza è servire, che la vita si compie quando essa si fa dono.

Vivere, allora, alla luce della Croce significa: osare e amare quando altri odiano; sperare quando altri disperano; perdonare quando questo costa sacrificio; credere che la vita ha sempre l’ultima parola sulla morte.

Anche questa comunità di San Basilio, allora, con la sua semplicità evangelica, potrà essere profezia per il territorio: dimostrando che fraternità e solidarietà sono possibili, che la fede può fiorire anche tra i campi, che la gioia del Vangelo arde anche lontano dai riflettori degli agglomerati urbani.

Caro don Franco, il tuo ministero sarà profetico se saprai indicare la via del Vangelo con la vita prima ancora che con le parole.

Sarà profezia vedere un pastore che si china sugli ultimi, che porta la croce con serenità e fermezza, che annuncia la verità con la forza dolce dell’amore.

Affidiamo te e tutta la comunità di San Basilio al Signore Crocifisso e Risorto. Poniamoci sotto la Croce, insieme a Maria e al discepolo amato: lì riceviamo sempre una grazia nuova.

Chiediamo di imparare a portare ciascuno la propria croce quotidiana con fede, speranza e carità, e di rendere questa comunità un segno vivo dell’amore misericordioso di Dio. Amen!

 

+ Sabino Iannuzzi