Il Vescovo di Castellaneta, Mons. Sabino Iannuzzi, ha consegnato un messaggio di sostegno e di incoraggiamento alla Prof.ssa Marisa Russo che il prossimo 3 agosto partirà in bicicletta da Massafra per raggiungere Assisi, in un pellegrinaggio di circa 800 km dedicato alla pace e alla fraternità: “la tua scelta di partire li prossimo 3 agosto da Massafra ad Assisi in bicicletta – scrive Mons. Iannuzzi – non è un gesto isolato, né soltanto sportivo: è un segno ecclesiale che interpella l’intera comunità cristiana e civile”.
In occasione dell’Anno Giubilare e dell’VIII centenario del Cantico delle Creature, questa iniziativa particolare intreccia sport, fede, arte e memoria collettiva, proponendosi come segno ecclesiale che invita tutta la comunità a mettersi in cammino verso la conversione e la tutela del Creato: “per questo, come Vescovo, la accolgo con profonda gratitudine e la rilancio come proposta di crescita per ciascuno e per tutti”.
Il percorso richiamerà la memoria storica di fra Giuseppe Amati, illustre frate minore conventuale nato a Massafra, e attraverserà luoghi simbolici come Irsina, Zungoli, Piedimonte Matese, Roma-San Pietro e Greccio, per giungere infine ad Assisi. Le tappe di questo “pellegrinaggio di pace nel tempo del conflitto globale” – suggerisce il presule – diventeranno “decine” di un rosario itinerante e un inno al Creatore, sottolineando i valori dell’ecologia integrale e della responsabilità sociale per raggiungere “una pace disarmata e disarmante” (Papa Leone XIV).
Il Vescovo Iannuzzi nel suo messaggio esorta parrocchie, comunità, associazioni e istituzioni lungo il percorso ad accogliere Marisa con gesti di fraternità e preghiera, invitando l’intera Diocesi di Castellaneta, in particolar modo i giovani, a unirsi spiritualmente a lei in questo cammino di pace: “lo sport sano, la cultura, la spiritualità non sono mondi separati; il tuo esempio mostra che possono dare vita a progetti coraggiosi, capaci di futuro”.
Mons. Iannuzzi definisce la Prof.ssa Russo una “pellegrina di speranza” che porterà con sé non solo la disciplina sportiva, ma anche l’interiorità della fede e la sensibilità artistica dei musicisti, trasformando ogni pedalata in una liturgia di riconciliazione.

