Ascoltare le grida della terra. Dopo il sinodo per l’amazzonia per un’ecologia integrale

Il convegno svoltosi a Bari, presso il Seminario Arcivescovile, ha rappresentato, nell’intenzione della Consulta regionale delle aggregazioni laicali e della Commissione regionale per i problemi sociali e il lavoro, una proficua occasione di dialogo e di riflessione sul sinodo Panamazzonico rivolto ai laici chiamati a vivere la loro responsabilità per il mondo. La presenza di Mons. Santoro, che ha partecipato ai lavori in qualità di padre sinodale, ha poi offerto l’opportunità di comprendere dall’interno un’esperienza che ha segnato il cammino della Chiesa. «La Chiesa ha rivolto la sua attenzione all’Amazzonia quale luogo privilegiato di osservazione di questioni di grande interesse mondiale». La regione Panamazzonica infatti è da tempo oggetto di una profonda ingerenza delle attività umane alimentate dalla cultura dello scarto e da una «mentalità estrattivista». Si tratta di un atteggiamento predatorio che considera la terra solo come una riserva di cui disporre in maniera strumentale, in vista del consumo sconsiderato delle sue risorse. «L’Amazzonia è inoltre una regione con una ricca biodiversità, multietnica, pluriculturale, plurireligiosa, uno specchio di tutta l’umanità». Le questioni che segnano questa vasta regione del mondo, la quale abbraccia nove nazioni abitate da popoli con culture e stili di vita diversi, riguardano infatti il futuro del pianeta, e la distruzione di questo patrimonio di biodiversità rappresenta una ferita all’intera umanità. Nella cosmovisione amazzonica uomini, piante, animali costituiscono una realtà unitaria e connessa, nella quale tutto è in relazione e nella quale l’unica forma di accumulo riguarda i rapporti personali che si condensano in una sapienza millenaria trasmessa di generazione in generazione. «Insieme con la valorizzazione della cosmovisione amazzonica la comunità cristiana sente impellente il desiderio dell’annuncio evangelico che non può essere disatteso». È emersa – afferma Mons. Santoro –  nell’esperienza sinodale, e in maniera ancora più evidente nei circoli minori, la bellezza di un ascolto attento, cordiale, caloroso, pur nella diversità delle opinioni. Si è parlato anche di “nuovi cammini” per l’Amazzonia, che esprimono il desiderio di suscitare un rinnovato entusiasmo per l’annuncio del vangelo. La questione ecologica ha caratterizzato il dibattito e l’approfondimento sinodale con il contributo di diversi esperti i quali hanno confermato che la desertificazione di questo polmone verde del pianeta rappresenta un vero pericolo per tutto il mondo.  Pertanto è ormai ineludibile una conversione ecologica che esiga l’elaborazione di nuovi stili di vita, i quali consentano il passaggio dall’atteggiamento predatorio ad un’etica dell’accoglienza del dono. Si tratta di un cambiamento culturale che implica un cambiamento di mentalità nel modo di concepire il rapporto dell’uomo con la terra. Altro grande tema affrontato è quello dell’inculturazione con una particolare attenzione ai semina Verbi presenti nelle diverse culture. In merito al problema della scarsità di vocazioni sacerdotali, nella proposizione 111 del Documento finale il sinodo propone di «stabilire criteri e disposizioni da parte dell’autorità competente nel quadro di LG 26 per ordinare sacerdoti uomini idonei riconosciuti dalla comunità che abbiano un diaconato permanente e ricevano una formazione adeguata per il presbiterato, potendo avere una famiglia legittimamente costituita e stabile, per sostenere la vita delle comunità cristiane attraverso la predicazione della parola, la celebrazione dei sacramenti nelle zone più remote della regione Amazzonica». È emersa inoltre la proposta di un rito amazzonico che attinga alla tradizione culturale, spirituale, legislativa delle popolazioni indigene. Circa il ruolo delle donne nella Chiesa amazzonica è stata avanzata la proposta di rivedere i ministeri istituiti in modo tale che esse possano ricevere il ministero del lettorato, dell’accolitato e di dirigente di comunità. Nelle conclusioni Mons. Angiuli ha richiamato lo sforzo di inculturazione del vangelo compiuto dalla Chiesa in ogni epoca, missione cui ogni generazione di cristiani non può sottrarsi, auspicando una ricaduta dei contenuti del sinodo nelle Chiese locali, nelle parrocchie e nei gruppi.

 

Don Giuseppe Laterza

Direttore dell’Ufficio diocesano per i Problemi Sociali ed il Lavoro