In un tempo che ci vede troppo spesso distratti, il nostro cammino quaresimale deve configurarsi come un lavorìo sul cuore.
Dobbiamo chiedere al Signore che il nostro cuore assomigli sempre un po’ di più al suo così come ci suggerisce Papa Francesco.
Chiediamo un cuore vigile, attento per saper leggere e giudicare la storia per viverla e abitarla, per dare al mondo un chiaro segno di speranza indicando il Signore, via della speranza. Lui stesso è la speranza.
Facciamo, dunque, delle nostre parrocchie delle comunità vigili dove si custodisce ciò che davvero conta.