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Lettera del Vescovo Claudio alle comunità scolastiche della Diocesi

Mons. Maniago: in questo tempo grave, avete trasmesso ai vostri alunni e alle loro famiglie una visione intelligente della realtà e il desiderio di imparare, verificare, guardare al futuro, come solo una comunità educante può fare.

Castellaneta, 19 aprile 2020

Prot. CM 06/20

Carissimi,

alla ripresa post pasquale delle attività scolastiche, seppure in modo virtuale a motivo delle restrizioni vigenti, desidero raggiungervi con un messaggio per manifestarvi sincera e solidale prossimità per tutto quello che state affrontando e gestendo con grande competenza ed audacia professionale.

Mi sono, infatti, ben noti gli sforzi che andate compiendo a favore delle vostre comunità scolastiche e, in un periodo in cui si ringraziano quanti sono impegnati in prima linea su vari fronti, dagli ospedali all’amministrazione del bene comune, dalla tutela dell’ordine pubblico, al volontariato, ritengo assai doveroso manifestare riconoscenza alla Scuola e in primo luogo a voi che, in poco tempo, avete dovuto creare ambienti di apprendimento virtuali, capaci di garantire continuità al percorso formativo degli studenti.

Posso ben comprendere lo sforzo degli insegnanti della vecchia guardia, meno abituati al’’uso degli strumenti tecnologici, che hanno fatto maggiore fatica ad adattarsi alle nuove esigenze didattiche, perché abituati ad un insegnamento fatto di incontri personali reali e di buone pratiche esperite sul campo.

Mi congratulo con unti voi perché, in questo tempo grave, avete trasmesso ai vostri alunni e alle loro famiglie una visione intelligente della realtà e il desiderio di imparare, verificare, guardare al futuro, come solo una comunità educante può fare.

Vi confido che leggendo le pagine della storia la mia memoria di ginnasiale mi riporta alla mente e al cuore quelle del capolavoro del Manzoni, e passo in rassegna quel campionario umano che durante l’epidemia del ’600 rivelò le bassezze e i vertici dell’umanità: l’impostura sugli untori, la spregiudicatezza dei monatti, la delicatezza della madre di Cecilia, la carità del cardinale Borromeo, la tenerezza di fra’ Cristoforo, e sopra ogni altra cosa lo sguardo di Renzo proteso verso il futuro e la fiducia illimitata di Lucia nella Provvidenza.

Ed è con una celebre espressione di questo capolavoro letterario che desidero confortarvi, certo che il Signore “Non turba mai la gioia de’ suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande”.

Vedrete, infatti, che i nostri ragazzi verranno fuori da questa prova più ricchi e rafforzati di umanità e sapienza.

Col fraterno saluto, l’augurio di buon cammino,

 

+ Claudio Maniago

Vescovo di Castellaneta

 

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