Pietricola, Presidente diocesano: "sempre più difficile accettare la diffusione di notizie errate sulla reale situazione dell’Europa"

Europa, quale futuro? Il ruolo dell’informazione

Il quotidiano "Avvenire" ha offerto la media partnership all'iniziativa organizzata dall'Azione Cattolica diocesana

“Avvenire – che per questo evento ci onora della media partnership – parla spesso di Europa e lo fa in maniera comprensibile per il lettore anche attraverso la diffusione di notizie spesso volutamente emarginate da altre testate”. Ha esordito così il nostro Vescovo, Mons. Claudio Maniago, nel suo intervento al termine dell’incontro tenutosi a Castellaneta Marina giovedì scorso sul futuro dell’Europa.

Per il presule occorre valorizzare il quotidiano dei cattolici italiani – non dei vescovi italiani, ha sottolineato – quale punto di riferimento per la comunità ecclesiale per un’informazione corretta che guidi il lettore nell’urgente discernimento tra fatti e opinioni, tra eventi e fake news.

Di Europa si deve parlare e parlarne spesso e bene anche richiamando con pazienza, se necessario, la storia dei primi passi dell’Unione Europea perché ci si convinca che – ha affermato il giornalista Gianni Borsa, relatore all’appuntamento organizzato dall’Azione Cattolica diocesana di Castellaneta – senza Europa ogni nazione è più debole in tutti i sensi. Smarrita la grammatica del “noi”, ogni individuo ed ogni nazione possono solo infliggersi inconsapevoli ma dolorosi autogol nella partita della storia. Occorre investire in formazione e non aver paura di esigere dai partiti che presso le istituzioni europee siamo rappresentati da persone che vi lavorino in sede con dedizione e competenza.

Il corrispondente da Bruxelles e Strasburgo del Sir e direttore del trimestrale dell’Azione Cattolica Italiana “Segno nel mondo” aveva già richiamato nel corso del suo intervento, inoltre, da un lato la grande accessibilità ai documenti elaborati e promulgati dalle istituzioni comunitarie europee attraverso il web, dall’altro la debolezza dell’interesse dei cittadini italiani nei confronti delle diverse problematiche e delle soluzioni adottate in sede europea.

Occorre incoraggiare la creazione di una nuova mentalità che sceglie di informarsi non a fonti qualsiasi, ma a fonti che hanno il coraggio di schierarsi in nome di un’antropologia cristiana che fa del bene comune un tassello fondamentale per costruire la società di domani.

 

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