La conversione e l’alleanza: la terza giornata della 49.ma Settimana Sociale

La riflessione con i giovani è ruotata intorno al tema della conversione e dell’alleanza. Quali dunque le conversioni da attuare? La consapevolezza che la salvaguardia del creato è connessa alla cura dei fratelli, la connessione che ci permetta di atterrare da soli e decollare insieme, la condivisione di generazione in generazione, nonché l’incontro del Vangelo con i problemi della società, e infine la contemplazione perché “lo sguardo contemplativo ci serve per vivere in armonia non solo con noi, ma anche con l’ambiente e con Dio” (padre F. Occhetta). La proposta dei giovani nel manifesto per lo sviluppo sostenibile è proprio l’Alleanza come processo: una rete tra istituzioni, realtà cattoliche, imprese e università per ricreare i modelli economici e sociali a partire dai quartieri. Suor Alessandra Smerilli commenta questa proposta dei giovani e offre loro tre verbi: camminare, essere aperti e disponibili e ascoltare per contemplare; invita ad essere non frutto, ma terra fertile per permettere al seme di sbocciare. Anche Gentiloni, nel suo video messaggio, dice che bisogna rigenerare dal basso. Dopo la proposta dei giovani i delegati di tutta Italia si sono riuniti in gruppi di studio per formulare delle proposte circa lo sviluppo dell’ecologia integrata, per esempio agevolando l’aggregazione dei piccoli comuni per la gestione dei rifiuti, o sostenendo l’occupabilitá delle imprese di ecologia sostenibile. Si è sollevata la necessità di partire dalle scuole per educare al bene comune per arrivare ad una convergenza scuola-lavoro e non alternanza. In merito alla rigenerazione urbana si è detto che è fondamentale partire prima da una rigenerazione delle nostre parrocchie e, di essere capaci di parlare delle cose del mondo con gli occhi della fede. Il prof. Zamagni solleva la questione su vulnerabilità e fragilità, che non sono intercambiabili e noi cattolici dovremmo richiedere fortemente misure contro la vulnerabilità. La pedagogista prof.ssa Mortari invita a ripensare i modelli di formazione “va adottata una diversa metafisica e un nuovo paradigma dell’educazione scientifica che consideri la sfida della complessità” che deve rimettere al centro la qualità della vita. Conclude la giornata l’ecologista Walter Ganapini dicendo che a fronte del messaggio della sofferenza della terra lanciato da Papa Francesco a noi spetta essere enzimi e lievito, considerando l’importanza di mettersi in rete e di stare con i giovani.

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