Si è aperto a Bari nel pomeriggio di mercoledì 19 l’incontro “Mediterraneo frontiera di pace”.
Il Card. Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (ente promotore dell’incontro), nel suo saluto ha richiamato la genesi dell’idea alla base di questo importante appuntamento ecclesiale: «Da quando ho conosciuto il “sindaco santo” di Firenze, Giorgio La Pira, il Mediterraneo ha iniziato a parlare al mio cuore. Si è fatto poi annuncio e proposta due anni fa, quando ho cominciato a sentire dentro di me l’incontenibile sofferenza del “Mare Nostrum”, ridotto a tomba di migliaia di fratelli. È così che mi sono ricordato delle parole pronunciate da La Pira:
“Il Mediterraneo torni ad essere
quello che fu”».
Il Cardinale ha poi ricordato a tutti i convenuti che «La comune appartenenza mediterranea delle nostre Chiese, la nostra comunione cum Petro et sub Petro e la ricchezza delle nostre tradizioni ci indicano – nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità – una vocazione comune. Una vocazione che ci rimanda all’essere profondo della Chiesa:
– essere Chiese che ritornano costantemente alle sorgenti della fede, per trasmettere ai giovani e alle future generazioni la bellezza e la gioia del Risorto;
– essere Chiese delle beatitudini, attente a far germinare una nuova cultura del Mediterraneo, che non può che essere cultura dell’incontro e dell’accoglienza, pena il disordine incontrollato, l’impoverimento diffuso e la distruzione d’intere civiltà;
– essere Chiese della profezia, rispetto a ogni sistema di potere e di arricchimento che genera indifferenza, paure, chiusure e, quindi, iniquità, oppressione, guerre, crimini contro l’umanità;
– essere Chiese dei “martiri mediterranei” che sanno riconoscere i segni dei tempi e sono capaci di dialogo per “disarmare” ogni uso blasfemo del nome di Dio in odio al fratello.
Carissimi, accogliendoci l’un l’altro, tocchiamo con mano la bellezza del mosaico delle culture e delle tradizioni cristiane mediterranee, ma non possiamo non aver presenti i drammi che oggi vivono i nostri popoli».
Ha poi sottolineato che «Dobbiamo dire basta a questa politica fatta sul sangue dei popoli! Dobbiamo pretendere che le controversie internazionali siano affrontate e risolte nel quadro del diritto, del bene comune e di una più forte, più funzionale e incisiva azione delle Nazioni Unite. Né dobbiamo dimenticarci, cari fratelli, che
il muro che divide i popoli
è soprattutto un muro
economico e di interessi».
Mons. Raspanti ha citato anch’egli Giorgio La Pira; in modo particolare ha ripreso un passaggio del discorso tenuto nel febbraio 1960 al «Congresso Mediterraneo della Cultura» dal Sindaco di Firenze: «Noi pensiamo che il Mediterraneo resta ciò che fu: una sorgente inestinguibile di creatività, un focolare vivente e universale dove gli uomini possono ricevere le luci della conoscenza, la grazia della bellezza e il calore della fraternità. La congiuntura storica che viviamo, lo scontro di interessi e di ideologie che scuotono l’umanità in preda a un incredibile infantilismo, restituiscono al Mediterraneo una responsabilità capitale: definire di nuovo le norme di una Misura dove l’uomo lasciato al delirio e alla smisuratezza possa riconoscersi: – liberare i valori tradizionali dagli stereotipi che li mummificano, – sostenere in tutte le occasioni la causa dell’Uomo contro le forze che lo opprimono e ostacolano la sua riuscita, – contenere la smisuratezza del potere e delle passioni, – in breve, lavorare per la realizzazione simultanea di un mondo fatto a misura d’uomo da uomini fatti a misura del mondo».
Il Governatore della Regione Puglia ha salutato gli ospiti mettendo in evidenza che «La Puglia, che vi dà il benvenuto e che si appresta ad accogliere il Santo Padre, è una terra di frontiera intesa come finestra aperta sul mondo, un angolo di Europa al centro del Mediterraneo che non rinuncia a essere crocevia di culture differenti, snodo millenario di arrivi e partenze, di emigrazioni e di immigrazioni». «In una stagione non facile, – ha proseguito Emiliano – scandita dal timore verso l’altro e da una drammatica regressione che riguarda la politica e le forme della convivenza in una società sempre più indifferente, il Santo Padre ci incoraggia a non avere paura, a indirizzare i nostri sforzi avendo come bussola la fratellanza tra i popoli».
Antonio De Caro, sindaco di Bari ha auspicato che «la vostra preghiera e il vostro messaggio possano risuonare con forza e raggiungere i cuori di tutti, dei potenti del mondo come dei semplici cittadini» poiché oggi «sembrano essere smarriti quei valori di solidarietà, fratellanza, tolleranza e accoglienza, incarnati dal nostro Santo Patrono, testimone di un messaggio rivoluzionario a cui oggi tutto il Mediterraneo può e deve guardare con rinnovata attenzione».
Il programma di giovedì 20 febbraio prevede i seguenti momenti:
8.00 – Celebrazione Eucaristica (Basilica di San Nicola – Cripta)
9:30 – Illustrazione del primo tema (Castello Svevo)
10:00 – Tavoli di conversazione (Castello Svevo)
12:30 – Briefing con la stampa (Castello Svevo)
15:30 – Discussione in assemblea e conclusioni sul primo tema (Castello Svevo)
18:30 – Vespri
Il nostro Vescovo, Mons. Claudio Maniago, partecipa all’incontro di riflessione e spiritualità “Mediterraneo frontiera di pace” (Bari, 19-23 febbraio 2020)
Tra i 58 partecipanti sono diversi i Vescovi delle Diocesi italiane: il Card. Gualtiero BASSETTI (Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana), il Card. Angelo BAGNASCO (Arcivescovo di Genova e Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa), Mons. Claudio MANIAGO (Vescovo di Castellaneta), Mons. Franco Giulio BRAMBILLA (Vescovo di Novara), Mons. Luigi BRESSAN (Vescovo emerito di Trento), Mons. Francesco CACUCCI (Arcivescovo di Bari-Bitonto), Mons. Mariano CROCIATA (Vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno), Mons. Guerino DI TORA (Vescovo Ausiliare di Roma), Mons. Mario MEINI (Vescovo di Fiesole), Mons. Domenico POMPILI (Vescovo di Rieti), Mons. Antonino RASPANTI (Vescovo di Acireale), Mons. Carlo Roberto Maria REDAELLI (Arcivescovo di Gorizia), Mons. RUSSO Stefano (Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana), Mons. Ambrogio SPREAFICO (Vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino).